SI RICORDA CHE LA SEDE ASSOCIATIVA DELL'ANMI CHIVASSO IN VIA BONACINI 23/A SARA' APERTA A TUTTI A PARTIRE DALLE ORE 10 ALLE ORE 12, LA PRIMA E TERZA DOMENICA DI OGNI MESE.
IL NUOVO DIRETTIVO
A RICORDO DEL CAV. BERTOLINIO
A RICORDO DEL CAV.
A. RISCALDINO
Santa Barbara
Patrona della Marina Militare
Si narra che Barbara di Nicomedia in Bitinia fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomata fede cristiana osteggiata dal padre
pagano Dioscoro, che "al quattro del mese di dicembre, regnante Massimiano imperatore, ed essendo preside Marziano..." (circa nel 288 d.C.), fu incenerito da una fulmine celeste, simbolo della
morte immediata senza la possibilità di redimersi.
Ella fu prescelta perché rappresenta la serenità del sacrificio di fronte al pericolo senza possibilità di evitarlo, e fu eletta a patrona "di coloro che si
trovano in pericolo di morte improvvisa". Infatti, la martire, nell'imminenza del supremo sacrificio, pregò Gesù: "... tu che tendesti i cieli e fondasti la terra e rinchiudesti gli abissi, il
quale comandasti ai nuvoli che piovessero sovra i buoni e sovra i rei, andasti sopra il mare e riprendesti il tempestoso vento, al quale tutte le cose obbediscono, esaudisci per la tua
misericordia infinita la orazione della tua ancilla... Pregoti Signore mio Gesù, se alcuna persona a tua laude farà memoria di me e del mio martirio,... mandali grazia per tua
misericordia"...
La compenetrazione leggenda/momenti di vita mistica spiega le ragioni per cui subito dopo l'invenzione della polvere da sparo ciascun magazzino di munizioni,
in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, da sempre ha attaccato sulle pareti un'immagine della santa "perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti
i depositi delle polveri che si chiamano appunto Santebarbare"... (Padre Alberto Guglielmotti).
A seguito del Breve Pontificio di Pio XII del 4-12-1951 di proclamazione solenne a Celeste Patrona, ogni 4 dicembre gli uomini della Marina Militare e quanti
operano per essa, nel ritrovarsi con le comuni origini e valori, festeggiano solennemente e degnamente la loro Santa Patrona.